Associazione Cuncordu - Corso Vercelli, 260 - 13045 Gattinara, Vercelli - Italia - C.F. 94023300026
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Santa Messa e Concerto Corali Polifoniche

fly-corali-2013-1Alle 17 di sabato 25 maggio, presso il santuario della Madonna di Rado, verrà celebrata la Santa Messa dedicata a tutti i sardi gattinaresi defunti, a cui seguirà un incontro musicale che vedrà esibirsi le Corali Polifoniche di San Pietro in Gattinara e Sant’Olimpio di Lenta, presso la sede dell'associazione sarda Cuncordu in corso Vercelli 260 a Gattinara.

Le due corali si esibiranno con brani del proprio repertorio che negli è stato arricchito con brani della tradizione sarda.

Tra i brani in sardo che saranno eseguiti dalle due Corali, la novità è rappresentata da Procurad'e moderare barones sa tirannia, S'innu de "su Patriotu sardu a sos feudatarios", pubblicato da Francesco Ignazio Mannu nel 1794, mentre si trovava alla macchia in Corsica. In quegli anni la Sardegna era percorsa da un vasto moto popolare antifeudale e la poesia del Mannu si diffuse oralmente con grande rapidità, tanto da diventare un vero e proprio inno del Popolo Sardo. Come per il resto delle poesie in lingua sarda, anche "S'innu" era ed è tuttora cantato secondo vari moduli della musica sarda.

Ringraziamo anticipatamente e i componenti dei due gruppi, che hanno dovuto studiare pronunce e fonetica di brani difficili da interpretare per chi solitamente si esibisce in italiano o in latino.

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Programma generale

ore 17.00    Santa Messa al Santuario della Madonna di Rado
In suffragio dei Soci Cuncordu e di tutti i Sardi di Gattinara defunti

ore 18:00


Apertura Sede
Benedizione della Sede


ore 18:10


Esibizione Corale Polifonica "San Pietro" di Gattinara
Dirige Gabriele Ardizio

Esibizione Corale Polifonica "Sant’Olimpio" di Lenta
Dirige Emanuele Massarotto


Aperitivo

 

 

Programma del Concerto


Corale S. Pietro di Gattinara

Direttore: Gabriele Ardizio
Organista: Emanuele Massarotti

  • “Tu es sacerdos” (I. Tiraboschi)
  • “In exitu Israel” (W. A. Mozart)
  • “Go down, Moses” (Spiritual)
  • “Murinedda” (Tradizionale)
  • “Nanneddu meu” (P. Mereu)
  • “Badde lontana” (A. Strinna, A. Costa)
  • “Procurad’ e moderare, barones sa tirannia” (F. I. Mannu)


Corale S. Olimpio di Lenta

Direttore: Emanuele Massarotti
Organista: Gabriele Ardizio

  • “Ave Maris Stella” (Don D. Destefanis)
  • “Adoro Te devote” (C. Gounod)
  • “Ubi caritas” (G. Rosetta)
  • “In Te Domine speravi” (R. Fhurer)
  • “Non potho reposare”
  • (S.Sini - G. Rachel)
  • “Dimonios - Inno della Brigata Sassari” (cap. L. Sechi)

 

Le corali unite

  • “Deus ti salvet” (tradizionale sardo)
  • “Cantico delle Creature” (R. Ortolani)

 

 


 

Curiosità

Procurad'e moderare barones sa tirannia

Inno contro i feudatari - Francesco Ignazio Mannu - 1794

Di Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato (nato a Ozieri il 18 maggio 1758 e morto a Cagliari nel 1839)

 

La storia dell'inno di protesta

Appassionato inno contro la prepotenza feudale dei proprietari terrieri. Questo canto di protesta popolare è stato composto alla fine del 1700 da Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato (nato a Ozieri il 18 maggio 1758 e morto a Cagliari nel 1839).

Questo Inno è stato scritto in seguito ai drammatici eventi vissuti dal popolo sardo dopo i fatti del 28 aprile 1794, giorno in cui iniziò la rivolta guidata da Giovanni Maria Angioj. Può essere annoverato tra i canti popolari più antichi d'Europa. L'opera è articolata in 47 ottave logudoresi e 375 versi che evidenziano la forte identità del popolo sardo e la sua propensione alla ricerca della democrazia e della giustizia anche attraverso la lotta al potere ingiustificato dei feudatari. Questo inno "Su patriotu sardu a sos feudatàrios", meglio conosciuto come "Procurade 'e moderare", è stato pubblicato per la prima volta in Corsica nel 1794, esprime la volontà di riscatto della Nazione Sarda.

Alcuni l'anno definita "La Marsigliese Sarda", forse per il suo interno vigore, una forza e un richiamo appassionato al popolo sardo nella condanna senza appello per chi aveva sfruttato e soggiogato le persone. Questo brano, a cui è difficile rimanere indifferenti, non solo risveglia le coscienze sul lato emotivo delle persone ma può anche essere considerato un alto esempio della letteratura isolana, per la dignità espressiva e per le sue idee. L'ideologia illuministica che possiamo trovare alla base di "Procurade 'e moderade" si inserisce nel nazionalismo proto-romantico; un forte legame con lo spirito dell'indipendenza delle colonie d'America, con la Rivoluzione Francese e con i Diritti dell'Uomo e del Cittadino. Questo inno non è alieno dal forte slancio e dalla tempesta di Sturm und Drang tedesco, ne condivide l'anelito; la fede e la ragione sono nell'inno in armonia sinergica per contrastare "l'ancien régime" e il suo feudalesimo, un appello per il Risorgimento nazionale sardo contro lo straniero piemontese.

Note: anche se l'argomento porterebbe a ulteriori riflessioni citiamo quanto ha affermato Alziator riferendosi a "Procurade 'e moderare":
"si impone e sovrasta su tutta la letteratura isolana del genere, si impone e sovrasta per l'altezza delle idee e la dignità dell'espressione".

Procurade de moderare       Fate in modo di moderare

Procurad'e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pés in terra
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su pobulu a mancare

 

Mirade ch'est pesende
Contra de bois su fogu
Mirade chi no est giogu
Chi sa cosa andat 'e veras
Mirade chi sas aeras
Minetan su temporale
Zente cunsizzada male
Iscurtade sa 'oghe mia

No apprettedas s'isprone
A su poveru ronzinu,
Si no in mesu caminu
S'arrempellat appuradu;
Mizzi ch'es tantu cansadu
E non 'nde podet piusu;
Finalmente a fundu in susu
S'imbastu 'nd 'hat a bettare.

Su pobulu chi in profundu
Letargu fit sepultadu
Finalmente despertadu
S'abbizzat ch 'est in cadena,
Ch'istat suffrende sa pena
De s'indolenzia antiga:
Feudu, legge inimiga
A bona filosofia!

...

Custa, populos, est s'ora
D'estirpare sos abusos
A terra sos malos usos
A terra su dispotismu
Gherra, gherra a s'egoismu
E gherra a sos oppressores
Custos tirannos minores
Est pretzisu umiliare

Fate in modo di moderare
Baroni (proprietari terrieri),
cercate di moderare la vostra tirannia,
Altrimenti, a costo della mia vita,
tornerete nella polvere (per terra),
La guerra contro la prepotenza
è stata già dichiarata
e nel popolo la pazienza
inizia a mancare


State attenti perché contro di voi
si sta levando il fuoco,
Attenti perché non è un gioco,
se questo inizia per davvero
Guardate che le nubi
preannunciano il temporale
Gente consigliata male
ascoltate la mia voce

Non continuate ad usare lo sprone
sul povero ronzino,
o in mezzo al cammino
si ribellerà imbizzarrito;
è così stanco e malandato
da non poterne più,
e finalmente dovrà rovesciare
il basto e il cavaliere.

Il popolo sardo
che era caduto in un profondo letargo
Finalmente anche se disperato
si accorge di essere schiavo
Sente che sta soffrendo
solo a causa dell'antica indolenza
Feudo, legge nemica
di ogni buona filosofia!

...

Questa, o popolo sardo,
è l'ora di eliminare gli abusi
Abbasso le abitudini nefaste,
contro ogni dispotismo
Guerra, guerra all'egoismo
e guerra agli oppressori
È importante che questi piccoli tiranni
vengano vinti.